Nel 2013, nel comparto energetico, i consumi elettrici si sono ancora contratti del 3,4% riguardo a quelli già abbassati del 2012, andando sotto la soglia dei 300 Twh, “con una contrazione ben maggiore di quella registrata dal Pil nello stesso periodo (-1,9%)”. Guido Bortoni, il presidente dell’Autorità per l’energia, ha aperto così la sua relazione all’assemblea annuale riportando proprio i fiacchi dati dei consumi che, anche per la domanda di gas, manifestano una diminuzione del 6,5% riguardo al 2012. “Una preoccupazione, che condividiamo col governo e le istituzioni europee, è quella per i prezzi finali ancora alti in Italia e in crescita in tutta Europa. Sintomo di un sistema – ha aggiunto – non ancora in grado di trasmettere ai consumatori finali i benefici del calo nei mercati all’ingrosso”.
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A livello nazionale, i consumi di gas sono continuati a diminuire (-6,5%), tornando nel 2013 ai valori del 1999-2000. Il calo più lampante si è avuto nel settore termoelettrico (-5,7%), seguito dal settore industriale (-2,7%, a 14,6 miliardi di m3) e da quello civile (-1,4%, da 31,2 a 30,8 miliardi di m3). Di segno negativo (-10%) anche la produzione nazionale, che ha coperto circa l’11% del fabbisogno interno, e le importazioni calate dell’8,5% con una diminuzione di 5,8 miliardi di m cubi.
In conseguenza della grande discesa dei consumi, la dipendenza dell’Italia dal gas è scesa per la prima volta sotto il 90%, all’88,4% (nel 2012 era il 90,4%). In calo principalmente le importazioni dall’Algeria.