Buone notizie per Eni, che ha dato il via alla produzione del giacimento di Perla, locato nel Golfo del Venezuela a quasi 50 chilometri dalla costa. Il progetto era già stato presentato al mercato a marzo in occasione della Strategy Presentation.
Lo sviluppo del campo, scoperto a fine 2009, è stato portato a termine in soli 5 anni, un tempo che si posiziona fra i migliori nel settore. Questa eccellente performance è stata ottenuta grazie all’utilizzo di moduli prefabbricati per la costruzione degli impianti di trattamento a terra, per minimizzare i lavori di costruzione. Le operazioni, al momento, si trovano in fase di clean up.
Il commento dell’amministratore delegato Claudio Descalzi:
Eni raggiunge un altro importante risultato con la messa in produzione del campo offshore di Perla. Perla rappresentava per Eni uno dei progetti di start up più significativi del 2015, e il risultato odierno conferma la validità del nostro modello di sviluppo per fasi, che ci ha consentito di arrivare alla produzione con un time to market al top del settore. Il giacimento, situato nella licenza Cardon IV e operato dalla società Cardon IV, controllata da Eni e Repsol in joint venture al 50%, è stimato contenere 480 miliardi di metri cubi di gas, corrispondenti a circa 3,1 miliardi di barili di olio, con potenziale addizionale. Il progetto prevede la posa in mare di quattro piattaforme e 21 pozzi di produzione. Le piattaforme saranno collegate da un gasdotto a una unità centrale di trattamento installata a Punto Fijo, nella penisola di Paraguanà.
Al fine di diminuire i tempi di sviluppo sono state pianificate tre fasi, che consentiranno di diluire gli investimenti: nel corso della fase 1 è previsto il raggiungimento di una produzione di circa 13 milioni di metri cubi al giorno, equivalenti a quasi 40 mila barili di petrolio, rispetto agli 8,4 milioni di metri cubi inizialmente pianificati.