Va su diverse strade la trattativa tra Alitalia ed Etihad. L’amministratore delegato della compagnia italiana, Gabriele Del Torchio, ha incontrato i segretari di Cgil, Cisl e Uil, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi tranquillizza sul numero degli esuberi, e il premier Renzi, dice che il dossier non è stato accantonato.
Il cda convocato per informare i soci sull’andamento dell’operazione, si è concluso con un comunicato stringato. A quanto si apprende, tra gli ostacoli, rimane quello del debito da rivedere. Soprattutto Intesa, non è d’accordo sulla richiesta degli arabi. I nodi sono molti. E non di facile soluzione. Etihad chiede altri sacrifici sul piano del costo del lavoro, dopo l’accordo di metà febbraio che ha permesso di gestire 1.900 esuberi con Cig a rotazione e solidarietà. La richiesta giungerebbe fino a 3.100 esuberi, cifra che coincide alla platea dei lavoratori di Alitalia che in seguito dei diversi accordi sottoscritti negli ultimi anni sono interessati dagli ammortizzatori sociali, contratti di solidarietà e cassa integrazione a zero ore e cassa integrazione a rotazione. Stando ad indiscrezioni, inoltre, la richiesta ad Alitalia sarebbe di arrivare su questo ad un pre-accordo con i sindacati.
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Tra i nodi, anche le condizioni infrastrutturali, su cui dovrebbe esserci un impegno del Governo, come la liberalizzazione degli slot di Linate e l’alta velocità per raggiungere Fiumicino, oltre alla riduzione degli spazi lasciati alle compagnie low cost.
Stando ad indiscrezioni, infine, all’accordo sarebbe legata anche la richiesta di aprire ad un possibile investimento il capitale di Adr (gestore degli aeroporti di Roma) e questa richiesta potrebbe interessare circa il 20% della società ora controllata da Atlantia.