La tensione rimane alta dal momento che la trattativa Etihad -Alitalia è ancora appesa ad un filo. In ogni caso le banche hanno lasciato intendere di essere pronte a cedere sul nodo debiti. Dal governo è trapelata la notizia di voler varare un decreto per liberalizzare Linate, come chiesto dagli arabi. È presto per dire se questo basterà, ma due delle richieste inderogabili di Etihad sarebbero in questo modo state accolte. E su esuberi e manleva – assicura una fonte finanziaria – le distanze non sono così lontane rispetto ad una settimana fa. In sostanza per gli arabi il pressing alla fine paga sempre.
> Etihad, la ristrutturazione del debito tra le condizioni poste
Aspettando la lettera di Etihad, il governo è pronto a liberalizzare Linate, dal cui scalo Etihad potrà far decollare i voli per le tratte europee e il medio raggio. Il tutto nell’ambito del piano per l’Expò. Più problematico persuadere la Ue a permettere i voli per Mosca e il Cairo, altro obiettivo strategico degli arabi. Malpensa diventerà la rampa di lancio per il Nord America e le tratte intercontinentali. Con il decreto ci sarà anche una limitazione sulle low cost. Da parte bancaria i segnali di dialogo si sono accentuati. Sia Unicredit che Intesa Sanpaolo, la più esposta tra gli azionisti, hanno detto di essere disposte a convertire in azioni i 400 milioni di debito se ci sarà una risposta da parte di tutto il sistema Italia. Risposta, sembra di capire, che il governo sta per dare. In ogni caso, le banche sono quelle che hanno più da perdere se ci sarà un fallimento del salvataggio.