Senza dubbio, sul fronte valute, è un buon momento per l’euro. Il cross Eur-Usd, che proprio dodici mesi fa aveva sfiorato i massimi relativi, raggiungendo quota 1.40 offre ottimi segnali di risveglio.
La discesa che ha superato, una ad una, tutte le possibili resistenze (in realtà supporti statici): 1.34, 1.27, 1.23, 1.18 , 1.14, 1.11… Un record (negativo) dietro l’altro.
La discesa si ferma il 13 Marzo in zona 1.0450, un minimo storico chi non si registrava da oltre 12 anni (dicembre 2002). A quel punto tutti vedevano nero, tutti andavano short, tutte le statistiche e tutti i “Guru” avevano in mente una sola cosa: la parità (evento “datato” Luglio 2002).
Gli esperti ricordano l’iter:
Prima settimana: risale fino a 1.1040… per poi crollare di nuovo. Seconda settimana: nuovo rimbalzo fino a 1.1050… e poi di nuovo giù! Terza settimana: ancora su fino a 1.1030… e nuovo crollo. Quarta settimana: prima 1.1050… per poi sprofondare ancora a 1.05! Poi, di nuovo su… con tutti pronti a “scommettere” su una nuova caduta. E invece no: stavolta il “muro” eretto a 1.1050 cade inesorabilmente… e il “quadruplo massimo” delle settimane precedenti, anziché indebolire il cross, sembra gli abbia dato la forza giusta per fare il grande salto: “super Euro Dollaro” sfonda quota 1.10, supera 1.11, arriva a 1.12 e, non contento, tocca 1.1350! Davvero un bel rally…
L’Euro Dollaro rappresenta un mondo: a questo cambio sono legate, oltre alle contrattazioni sul mercato spot, la maggior parte delle transazioni e delle negoziazioni a livello internazionale.
Il volume medio giornaliero totale over-the-counter (compresi i pronti, a termine a titolo definitivo, di swap in valuta estera, e le transazioni di opzione) è stato 811 miliardi dollari (Triennal Central Survey, 2013).
Il cross tra Euro e Dollaro USA è il più scambiato nel mercato Forex e rappresenta il rapporto tra le due valute più importanti al mondo.