La notizia, ormai prevedibile, è che il prezzo del petrolio continua a indebolirsi. Il Wti è sceso in Asia fino a 47,17 dollari al barile, ai minimi dall’aprile 2009.
Intanto, la seduta odierna per le borse europee si apre sono il segno del dato sull’inflazione di Eurolandia, variabile fondamentale nel guidare l’azione della Banca centrale europea di Mario Draghi su cui i riflettori sono puntati nella speranza di un Qe imminente. Per comprendere meglio quali saranno le intenzioni della Bce nel prossimo meeting, sarà quindi importante osservare il dato sull’inflazione preliminare di dicembre dell’Eurozona che verrà pubblicato alle 11.00. Intanto prosegue la caduta dell’euro, sceso a 1,1842 dollari, ai minimi dal febbraio 2006.
Oggi è stato reso noto il tasso disoccupazione di dicembre in Germania (precedente: 6,6%; previsione: 6,6%) a seguire per l’Ialia sono stati comunicati il tasso di disoccupazione di novembre (precedente: 13,2%; previsione: 13,1%) e la produzione industriale di novembre (precedente: -0,1% m/m, -3% a/a; previsione: +0,1% m/m, -1,9% a/a) e alle ore 11 i prezzi al consumo di dicembre preliminari (precedente: -0,2% m/m, +0,2% a/a; previsione: -0,2% m/m, -0,2% a/a).
E l’appuntamento più importante della giornata è appunto alle 11 quando saranno divulgati i numeri dei 18 Paesi dell’euro sull’inflazione preliminare di dicembre (precedente: -0,2% m/m, +0,3% a/a; previsione: -0,1% a/a), sull’inflazione core sempre preliminare di dicembre (precedente: +0,7% a/a; previsione: +0,8% a/a) e sul tasso disoccupazione di novembre (precedente: 11,5%; previsione: 11,5%).
Nel frattempo lo spread Btp-Bund resta volatile. Dopo una serie di cali, sul finire della seduta di ieri, il differenziale è tornato a crescere: dai 133,2 pb all’1,85% dell’avvio e dopo un minimo a 130,7 pb, lo spread ha chiuso a 140,6 pb all’1,86%.
Gli analisti credono che sul Ftse Mib la volatilità resterà molto elevata fino alla fine del mese dal momento che ci avviciniamo al meeting della Bce e alle elezioni in Grecia.