Si registra un decremento pari allo 0,1% dei prezzi al consumo nella zona euro, a dicembre, primo evento negativo in oltre cinque anni di tempo.
Stando al panel di economisti di Bloomberg, complice il crollo dei prezzi energetici, oggi l’Eurostat svelerà la prima battuta d’arresto dall’ottobre di sei anni fa per l’inflazione dell’Eurozona. La componente core, depurata degli elementi stagionali e dell’energia, è apparsa in crescita dello 0,7%. Sostengono gli esperti
Probabilmente l’inflazione rallenterà ulteriormente a gennaio e rimarrà a livelli bassi molto a lungo. Indicazioni per l’Eurotower di Mario Draghi, dove i tecnici sono al lavoro sulle soluzioni tecniche per avviare il quantitative easing, l’acquisto di titoli di Stato sui mercati. Una mossa che la Bce ha in canna proprio per contrastare la deflazione, la spirale di abbassamento dei prezzi e cali dei consumi che mina la fragilissima ripresa Ue. Le rilevazioni sui prezzi al consumo sono dunque la bussola di giornata, anche se l’agenda europea prevede altri dati interessanti. In Germania, ad esempio, il tasso di disoccupazione scende al 6,5% in dicembre; le vendite al dettaglio – sempre nell’economia tedesca – salgono a sorpresa dell’1% mensile a novembre, ma il dato annuo è -0,8%. Anche in Italia si attende la disoccupazione, così come nel complesso dell’area con la moneta unica.
Sullo sfondo, intanto, continuano a rimanere stabili i due elementi di tensione che hanno caratterizzato i pesanti ribassi e poi la volatilità delle ultime tre sedute in Borsa: parliamo del crollo del prezzo del petrolio e dell’evoluzione politica ad Atene, dove si avvicinano le elezioni del 25 gennaio per il rinnovo del governo. Cosa succederà? Staremo a vedere.