PartnerRe ha fatto richiesta ai suoi azionisti di pretendere da Exor “risposte sostanziali” ai temi più complicati del progetto di acquisizione del riassicuratore Usa durante l’investor meeting organizzato a New York.
In una nota, il gruppo americano, su cui la holding della famiglia Agnelli ha lanciato un’offerta da 137,50 dollari per azione, accusa Exor di aver sempre evitato di fornire risposte su temi importanti e di aver invece replicato con “risposte incomplete o non corrette” alle preoccupazioni degli azionisti.
Le domande chiave, prosegue la nota di PartnerRe i cui rappresentanti non sarebbero stati ammessi al meeting organizzato dal gruppo italiano, riguardano il valore “inadeguato” dell’offerta, i rischi di esecuzione dell’operazione, il possibile impatto negativo sui rating di PartnerRe e sulle sue azioni privilegiate e l’indisponibilità di Exor ad avviare approfondimenti con il cda di PartnerRe per chiarire le questioni aperte.
Immediata la replica di Exor che annuncia in una nota nuove condizioni contrattuali migliorate per gli azionisti PartnerRe: ai soci ordinari permetterà di sollecitare altre offerte anche dopo la firma con Exor (disposizione ‘go shop’) per avere la certezza che quella della holding italiana sia l’alternativa superiore, trasferirà poi i 6,39 dollari per azione della penale di interruzione con Axis se non dovrà pagarla. Ai soci privilegio aumenterà, tra l’altro, il dividendo di 100 punti base.
A questi due miglioramenti per i soci ordinari di ParnterRe, Exor aggiunge “l’impegno personale legalmente vincolante” da parte di John Elkann “a fornire le informazioni per ottenere le autorizzazioni” necessarie all’operazione di fusione: “Questa azione – sottolinea la nota – dovrebbe fugare le preoccupazioni infondate sul fatto che non saranno effettuati tutti i necessari filing per l’ottenimento delle relative autorizzazioni”.
Altri miglioramenti riguardano gli azionisti privilegiati con i quali Exor si è impegnata a lanciare un’offerta di scambio (nuove privilegiate a condizioni identiche in cambio di “vecchie” privilegiate”) “subito dopo il completamento della fusione con Exor”. Le migliorie prevedono: un aumento di 100 punti base del dividendo; l’impegno a non rimborsare le privilegiate “prima del 1 gennaio 2021”; un limite alla distribuzione del capitale verso le ordinarie per i prossimi cinque anni. Nello specifico, l’impegno riguarda un limiti di distribuzione agli ordinari di un importo “non superiore al 67% degli utili fino al 31 dicembre 2020”.