Exor vuole a tutti i costi PartnerRe. La holding di proprietà della famiglia Agnelli ha elevato la propria offerta per accaparrarsi la società di riassicurazione americana portandola a 137,50 dollari in contanti per azione valorizzando PartnerRe a 6,8 miliardi di dollari (6,4 miliardi la proposta precedente).
Exor, che ha appena ceduto Cushman & Wakefield a Dtz, dichiara in una nota che l’offerta, irrevocabile e vincolante per l’acquisto di tutte le azioni ordinarie di PartnerRe in circolazione, “non è soggetta a due diligence e a condizioni di finanziamento”.
Anche per questo Exor chiede al cda “di raccomandare la proposta chiaramente superiore e totalmente in denaro di Exor”, che rappresenta “un premio del 10% rispetto al valore di 125,17 dollari per ogni azione PartnerRe previsto dal nuovo amalgamation agreement tra la società ed Axis sulla base del prezzo di chiusura di Axis del 5 maggio scorso, l’ultimo giorno antecedente alla pubblicazione di studi relativi alla possibilità che Axis possa diventare oggetto di acquisizione nel caso in cui fallisse la sua operazione con PartnerRe”.
Exor, inoltre, sottolinea che “la serietà della sua proposta è ulteriormente comprovata dalla decisione di investire 572 milioni di dollari in PartnerRe, pari al 9,32% delle azioni ordinarie in circolazione”, diventando il principale azionista della società. Anche per questo la holding della famiglia Agnelli è convinta che il cda della società “abbia condotto finora un processo difettoso e abbia erroneamente descritto il contenuto dei suoi colloqui con Exor”.
“Ci auguriamo che il cda di PartnerRe accetti e faccia la cosa giusta. In ogni caso, riteniamo che gli azionisti PartnerRe meritino la possibilità di scegliere la nostra offerta e, per farlo, chiediamo loro di votare contro l’operazione inferiore di Axis” ha detto John Elkann, presidente e ad di Exor spiegando che la proposta “riconosce chiaramente agli azionisti PartnerRe un valore certo e superiore e dà migliori prospettive anche ai dipendenti e ai clienti della società”.