Le quotazioni dei titoli in borsa, soprattutto di quelli tecnologici, si nutrono delle aspettative create dai CEO e poi confermate o smentite nelle conferenze ufficiali. Il titolo Facebook, che dall’ingresso a Wall Street non hai smesso di correre su un piano inclinato, è emblematico.
► Gli opzionaristi e Wall Street
In generale è stato creato un alone di mistero attorno all’azienda di Menlo Park che avrebbe dovuto lanciare dei nuovi prodotti proprio all’inizio del nuovo anno. Per il 2013, quindi, ci si aspettava che fosse lanciato sul mercato il Facebook Phone o che addirittura fosse presentato il progetto d’introduzione dei messaggi a pagamento.
Niente di tutto ciò visto che Zuckenberg ha presentato “soltanto” Graph Search, il motore di ricerca di Facebook che, tra l’altro, non intende assolutamente mettersi in concorrenza con Google. Il prodotto è anche ben fatto visto che le chiavi di ricerca sono molto vicine al linguaggio naturale e visto che nel rispetto della privacy sono praticamente presentati significati e non solo contenuti, divisi per tipologia. Alla fine il risultato è molto personalizzato e dipende dalle variabili inserite dall’utente di Facebook che ottiene una pagina personalizzabile di risultati, da condividere con gli amici.
La novità piace poco a Wall Street dove ci si aspettava molto di più e il titolo, anziché restare in pareggio perde quasi un punto percentuale o meglio fa registrare un calo dello 0,90 per cento.