Dalle stelle alle stalle. Facebook crolla sulla Borsa americana a tre mesi di distanza dagli ultimi risultati a dir poco perfetti che avevano fatto sognare gli investitori. La prima trimestrale dopo la quotazione del Social Network era stata infatti più che soddisfacente.
L’ultimo bilancio, invece, è tutt’altra cosa. Il successo di luglio non è stato replicato. Le ripercussioni sul titolo sono più che negative. Attuamente, Facebook lascia sul terreno più del 6%. I volumi di scambio sono molto corposi.
Eppure, i dati dicono che anche nel terzo trimestre il primo social network al mondo ha lavorato duro. L’utile netto è salito a 806 milioni di dollari, o 30 cent ad azione, in confronto ai 425 milioni, o 17 cent ad azione, dello stesso periodo del 2013.
Al netto delle poste straordinarie, l’utile per azione è pari a 43 cent e batte le aspettative degli analisti, bloccate a 40 centesimi.
I guadagni sono saliti del 59% a 3,2 miliardi, gli utenti attivi sono passati a 1,35 miliardi dagli 1,32 miliardi del secondo trimestre e dagli 1,19 miliardi del terzo trimestre del 2013.
Migliorano anche gli utenti attivi giornalieri. Nel contempo il social network creato da Mark Zuckerberg continua a trarre lauti guadagni dalla piattaforma mobile. A non funzionare è in primo luogo l’outlook . Per il quarto trimestre la società prevede un aumento dei guadagni pari al 40-47%, mentre Wall Street si aspetta un +45%. Secondariamente, gli investitori nutrivano aspettative elevatissime, più elevate di quelle degli analisti. Sul sito Estimize, che raccoglie previsioni di “massa”, il consensus sugli utili per azione era di 45 cent. Anche per questo non è stato gradito il rallentamento della crescita dei ricavi rispetto al secondo trimestre (in cui crebbero del 61%). In conclusione, appare preoccupante l’enorme incremento delle spese previste per il 2015. Facebook stima infatti un incremento dei costi tra il 50 e il 70% in quanto intende investire sui talenti e in nuove aree quali i video.