Quella di Facebook è una svolta storica che impensierisce moltissimo gli utilizzatori del social network, ma che serve all’azienda di Menlo Park di recuperare la liquidità necessaria per mettere in campo nuovi servizi.
Non c’è niente di misterioso in tutta questa operazione visto che gli Stati Uniti sono già stati preparati all’introduzione dei messaggi a pagamento su Facebook. Per capire la portata economica della rivoluzione basta considerare che il social network blu sfiora oggi il miliardo di account.
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Mettiamo anche una buona percentuale di questi siano profili fake, niente toglie che siamo di fronte ad una volta per le casse di Zuckenberg. Ma perché proprio adesso?
L’introduzione della tariffa sui messaggi scambiati dagli utenti, prima introdotta negli USA e poi nel resto del mondo, consentirà a Facebook di avere le risorse economiche necessarie per poi passare all’attacco di Skype.
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L’intenzione di Zuckenberg è anche quella di recuperare utenti puntando molto sull’erogazione dei servizi telematizzati, prima della grande novità che potrebbe essere cruciale nel 2013: il lancio del Facebook Phone.
Tutte le iniziative appena elencate hanno fatto malignare tanti sulla possibilità che Facebook sia in crisi economica, in realtà ha soltanto bisogno di liquidità, una liquidità sulla quale aveva provato a concentrarsi in borsa prima del tracollo del titolo.
Adesso come reagiranno i mercati a questo nuovo “programma industriale”?