Il prestito con garanzie dello Stato a FCA ha fatto discutere moltissimo: ora che la conclusione delle pratiche necessarie all’ottenimento da parte di Intesa Sanpaolo è vicina, è interessante scoprire quali siano le condizioni richieste per l’erogazione del prestito da 6,3 miliardi.
Ottenere il via libera all’erogazione
Per ottenere il via libera definitivo in base al Decreto Liquidità, l’azienda deve rispettare alcuni paletti. Intesa San Paolo ha deciso di mettere a disposizione questa linea di credito a FCA sulla base delle strategie messe in campo dal Governo per contenere le conseguenze della crisi causata dalla pandemia di coronavirus.
Per la conclusione del percorso di erogazione dei soldi è necessario che venga varato da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze un decreto apposito che verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo l’approvazione della Corte dei Conti. Secondo indiscrezioni stampa lo scoglio della Sace sarebbe già stato superato e il suo via libera sarebbe proprio legato al rispetto di specifiche condizioni stabilite. Si tratta di norme contrattuali che costringono la società italoamericana a rispettare dei paletti abbastanza stringenti per assicurarsi la garanzia statale sul prestito erogato dalla banca di Carlo Messina.
Le condizioni per l’erogazione del prestito
Il prestito, va ricordato, è già stato approvato da Intesa Sanpaolo attraverso il consiglio di amministrazione: per ottenerlo Fiat Chrysler dovrà prima di tutto aumentare gli investimenti del piano industriale per l’Italia da 5 miliardi a 5,2 miliardi. Questa aggiunta dovrà essere destinata in via esclusiva allo stabilimento di Melfi, in Basilicata. Contestualmente FCA non dovrà eseguire delocalizzazioni, raggiungendo l’obiettivo della piena occupazione entro il 2023.
Non dovranno inoltre essere ceduti i marchi Maserati, Alfa Romeo, Fiat, Fiat Professional, Abarth, Lancia e la partecipazione nella Sevel, la joint venture con PSA per la produzione di veicoli commerciali ad Atessa.
Tutte queste condizioni verranno inserite nei contratti del prestito. E non sono le uniche. E’ infatti richiesto che dei 6,3 miliardi di euro, 800 milioni siano stanziati per la forza lavoro italiana, 1 miliardo per le attività di ricerca e sviluppo e 4,5 miliardi per sostenere i pagamenti a circa 10 mila fornitori. Per questi ultimi, per quelli di provenienza straniera, sono stati pensati ulteriori vincoli.
Anche le condizioni legate ai dividendi hanno il proprio perché: FCA Italy non potrà distribuire cedole nel 2020, in linea con quelli che sono i requisiti iniziali di accesso alle garanzie statali all’80% presenti all’interno del decreto Liquidità. Al contrario non vi è nessuna limitazione per ciò che concerne quelle che sono le possibilità di FCA di distribuire i dividendi straordinari da 5,5 miliardi stabiliti con l’accordo di fusione con PSA.