Fca torna ad assumere. Si conclude la cassa integrazione e si registra un rientro immediato per tutti i 5.418 dipendenti della fabbrica Melfi.
In questa fabbrica verranno trasferite inoltre 350 tute blu da Pomigliano d’Arco e da Cassino, impianto che tra qualche mese sarà indirizzato alla piena occupazione.
Fca ha previsto più di mille assunzioni, dunque oltre mille posti di lavoro. Ciò rappresenta l’equivalente di una fabbrica di medie dimensioni. Ciò probabilmente non si configura come un raddoppio di dimensioni. Tuttavia, quello in corso nello stabilimento lucano in cui Fiat Chrysler Automobiles produce da qualche mese la Jeep Renegade e ora si avvia al pieno ritmo anche con la 500X, ci va il più possibile vicino.
L’operazione è stata consentita anche dal Jobs Act, il quale è in via di approvazione definitiva.
Gli esperti spiegano così le assunzioni a Melfi:
Il successo dei due nuovi modelli aveva già in qualche modo preannunciato la fine del lungo periodo di Cig, cui i dipendenti di Melfi erano stati sottoposti esattamente come quelli degli altri impianti italiani del gruppo. Ora l’annuncio che, per soddisfare la domanda, il rientro dei vecchi non è sufficiente. Sarà necessario irrobustire fortemente i ranghi. I 1.500 nuovi posti di lavoro, compresi i 350 trasferimenti temporanei da Pomigliano e Cassino appena comunicati, portano a quota 7 mila il totale nella fabbrica in cui Fca ha investito oltre un miliardo. Un miliardo e una «scommessa» che, come dimostrano adesso numeri e conseguenti decisioni, Sergio Marchionne, John Elkann e i sindacati firmatari degli accordi di gruppo hanno alla fine vinto. Le nuove auto della nuova era sono arrivate, piacciono al mercato, consentono la saturazione delle linee. Con il che cosa più importante portano l’occupazione promessa.