Analizzando le domande di mutuo recepite dagli istituti di credito si nota che nel mese di febbraio si è tornati ai livelli del 2011 con un boom di richieste anche se l’importo medio dei finanziamenti è sceso nel range tra 100.000 e 150.000 euro. Ecco una panoramica che fa ben sperare.
Il Crif ha riferito i dati sulle domande di mutuo inserite nel sistema creditizio nel mese di gennaio e si è notato come quest’anno rispetto al 2014 c’è stato un aumento delle richieste di finanziamenti, un aumento che è possibile quantificare nel +38.7%. Peccato (per le banche) che la classe prevalente delle richieste si sia abbassata nel senso che sono richiesti meno soldi che in passato.
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I mutui immobiliari nel mese di febbraio 2015 sono aumentati di oltre il trenta per cento rispetto all’anno scorso e pare che statisticamente siano stati raggiunti i livelli del 2011, quelli che adesso rappresentano una chimera perchè hanno preceduto il tracollo finanziario delle famiglie.
L’importo medio dei finanziamenti resta basso tra i 124 mila e i 175 mila euro, in linea con il 2014. Nel 2010 gli importi medi erano molto più alti, intorno ai 140 mila euro. Oggi invece i mutui compresi tra 100 e 150 mila euro rappresentano il 29,8% del totale, seguiti dai mutui inferiori a 75 mila euro che sono il 26,6% delle richieste.
Rispetto alla durata dei mutui richiesti il 23.5% ha una durata compresa tra i 15 e i 20 anni mentre il 23,6% delle richieste di mutuo prevede un piano d’ammortamento compreso tra 25 e 30 anni. Secondo il Crif, la riduzione degli importi medi è da attribuire almeno a due fattori: sicuramente al calo dei prezzi immobiliari, e poi anche alla propensione delle famiglie alla scelta di rate che incidono il meno possibile sul reddito mensile disponibile.