Se ragioniamo dal punto di vista macroeconomico e delle aspettative che si stanno creando circa le future mosse della Federal Reserve, continuiamo a credere che non siamo ancora arrivati al momento decisivo per valutare delle discese strutturali degli indici, ma il sell off di ieri non può essere certamente ignorato e preso alla leggera, soprattutto perché privo di particolari motivi scatenanti. Vero che esistono dei fondati timori su un eventuale rallentamento cinese e che molte trimestrali non sono previste a rialzo, ma dopo i verbali della Federal Reserve non ci attendevamo certo questa reazione, soprattutto vista la mancanza di correlazioni di risk off tra borse/dollaro e altre valute rifugio, spiega Matteo Paganini di Dailyfx, con l’oro che avrebbe potuto e potrebbe iniziare a ricoprire un ruolo di catalizzatore di flussi (di breve termine però, a causa della bassa inflazione) che invece ha continuato a muoversi per la sua strada.
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I rendimenti dei Treasuries stanno continuando a scendere (quinto calo consecutivo, con il decennale a 2.65% ed il trentennale a 3.52%) ed è difficile capire i motivi dei movimenti visti ieri sui listini che però non ci preoccupano più di tanto da un punto di vista operativo in quanto, chi ci segue lo sa, non andremo mai a far trading su aspettative o idee che abbiamo ma saranno i livelli tecnici a farci intendere quale possa essere la strada da intraprendere. Siamo sinceri, i movimenti visti ieri pomeriggio sulle borse americane ci hanno colti in contropiede, non tanto per la direzionalità del movimento, quanto per la violenza dei ribassi avvenuti, un forte sell off che non ha però visto muoversi di conseguenza il dollaro americano e gli altri asset rifugio, che si sono mossi in maniera molto meno veemente e soprattutto con una direzionalità abbastanza limitata.