Dalla reazione che si stava avendo, ossia con borse vendute, obbligazionario venduto con tassi a rialzo e dollaro acquistato a mani basse, sembrava davvero che il mercato non avesse compreso come, nel migliore dei casi, i tassi di interesse americani possano essere alzati nel giro di un anno e come, almeno fino alla prossima riunione del FOMC, continueranno ad essere messi in circolazione 55 miliardi di dollari non sterilizzati (il che significa di nuova stampa con conseguente aumento della massa monetaria in circolazione) insieme al reinvestimento dei flussi di pagamenti derivanti dai titoli in portafoglio.
Questo sta a significare che le disponibilità finanziarie del sistema che potrebbero essere veicolate a favore dei listini rimangono ingenti e dunque è possibile attendersi delle nuove estensioni rialziste, dopo i forti recuperi messi a segno ieri. Questo potrebbe coincidere con un ritorno alla vendita del green back che però, come vedremo tra poco, tecnicamente potrebbe tentare delle salite intraday.
> Tassi interesse, ancora bassi per un lungo periodo
Per la giornata di oggi dunque ci concentreremo su questo quadro, tenendo un occhio puntato a potenziali divergenze ribassiste sull’indice benchmark americano, che potrebbe tentare delle fiammate a rialzo durante la mattinata insieme alle borse europee, che ieri hanno ben recuperato i tentativi di discesa della mattina, sull’onda del recupero a stelle e strisce.
> Banca Centrale Europea, lascia i tassi di interesse invariati
Oggi nessun dato particolare in attesa a parte inflazione e vendite al dettaglio canadesi,spiega Matteo Paganini di DailyFx che potrebbero muovere molto il mercato, con il dollaro canadese che vale la pena di studiare in quanto, ultimamente, sta fornendo ottime opportunità operative, mostrando una alta ma controllata volatilità.