Il risultato d’esercizio della Ferrero, con un utile prima delle imposte di 795 milioni, è in calo del 9,5% in confronto all’esercizio precedente anche se con un risultato operativo in crescita, a causa della turbolenza dei cambi.
I nuovi investimenti fatti dalla Ferrero nell’ultimo esercizio sono stati pari a 525 milioni, dei quali 473 milioni (5,8% delle vendite) orientati al potenziamento delle attività industriali e produttive soprattutto in Germania, Italia, Polonia, Canada, Russia, Messico, Turchia e Brasile.
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L’azienda ha comunicato che la crescita nel corso dell’esercizio è stata dovuta ad un grande vigore nello sviluppo dei nuovi mercati: le vendite dei prodotti Ferrero hanno comprovato e, in alcuni casi ottimizzato, gli eccellenti esiti dello scorso esercizio in Asia, Russia, Stati Uniti, Australia, Canada, Brasile e Argentina. In forte aumento le vendite in Messico e Turchia dove, nel corso dell’esercizio, sono entrati in funzione i nuovi stabilimenti produttivi.
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Buoni e, in alcuni casi proprio da considerare magnifici, gli esiti toccati dentro nei mercati core di Regno Unito, Polonia, Germania e Francia. Meno buoni in termini di sviluppo, anche per colpa della grave crisi economica, gli altri mercati del Sud Europa. La performance è stata particolarmente positiva per Kusschen, Kinder Joy (in Italia Kinder Merendero) e Raffaello, che hanno aiutato la crescita complessiva nei diversi mercati, rispettivamente con un incremento di volumi del 42%, del 15% e del 12%. Molto bene anche Tic Tac, Rocher e Nutella.