L’Ad Fiat Marchionne non capisce a cosa serva per un grande gruppo anglo-americano-olandese come Fiat Chrysler quell’investimento in Rcs, che dà tanti problemi e si è già svalutato della metà nell’arco di un paio d’anni.
Lo ha ripetuto nei giorni scorsi al giovane Elkann, trovando però molte riluttanze a prendere atto di un investimento soltanto sbagliato, dove Fiat ha il 20% delle azioni. Marchionne ha sempre dato prova di saper dare una giustificazione industriale a qualsiasi scelta manageriale, anche la più dura o sorprendente. Ne ha dato ampia dimostrazione in questi anni, creando e lasciando “Fabbrica Italia” e costruendo tra Detroit, Londra e Amsterdam un grande polo automobilistico internazionale.
> Marchionne ottimista sulla Fiat Chrysler
Ma, quando ha ripreso il discorso con Elkann, ancora una volta non è riuscito a trovare una spiegazione valida per i milioni investiti nel Corriere della Sera e ha lanciato ad Elkann una nuova proposta, teniamoci “La Stampa” ma vendiamo il ‘’Corriere” e preferibilmente acquisiamo qualche giornale internazionale.
> I traguardi della Fiat, spiegati da Marchionne
Non sono stati fatti nomi, ma il forziere Exor ha già una quota del 4,75% nell’Economist, e sparsi per il mondo non mancano determinati giornali che farebbero molto comodo alla nuova Fca per consolidare il consenso intorno ai propri progetti di sviluppo.
Elkann non è d’accordo. Anche nel momento in cui Marchionne gli ha fatto notare che a questo punto Fiat non ha più nessun interesse a mettersi a duellare con gente come Diego Della Valle. “Non è questione di dargliela vinta o meno, è che si tratta di un avversario fuori target”, questo il ragionamento dell’amministratore delegato.