Come in ogni buona azienda che si rispetti, la pubblicazione dei dati sulla produzione, oppure il raggiungimento di un accordo con altri attori presenti nell’azienda può dare vita ad un’oscillazione del titolo dell’azienda in borsa. Si mette bene, allora, per la prima industria automobilistica del paese che aveva sofferto come lo omologhe europee di un calo della produzione e delle vendite.
Anzi, Marchionne aveva anche dichiarato che con la sua azienda non avrebbe più investito in Italia se non ci fossero state le condizioni sufficienti per credere nella stabilità, con riferimento ai problemi che sta incontrando la politica nella definizione degli equilibri in seno al nuovo Governo.
La FIAT, sicuramente, nella settimana in corso, sarà impermeabile ai dati sul mercato automobilistico e sarà invece tenuta a galla dalle ultime notizie relative all’azienda. Il fine settimana, infatti, è stato reso più disteso dalla notizia sulla firma dell’accordo per il contratto di lavoro che riguarda ben 86 mila dipendenti dell’azienda torinese. Tutto è dipeso da buon lavoro diplomatico dei sindacati che sono riusciti in questo caso a far valere le proprie ragioni sull’azienda.
L’accorso sarà considerato valido dal febbraio 2013 fino alla fine dell’anno e prevede l’aumento mensile di 40 euro lordi dei minimi contrattuali con un aumento complessivo di 480 euro. Non è escluso, anzi è considerato importante anche il premio di produttività.