Delude le aspettative l’indice riguardante la fiducia dei consumatori dell’Eurozona, pur evidenziando un miglioramento. Ad agosto la fiducia dei consumatori si è aggirata intorno al -6,8 dopo il dato di -7,1 di luglio e contro un -5,9 atteso dal consenso.
Nell’intera Ue il dato è salito di 0,3 punti a -4,6. Intanto l’indice sulla fiducia dei consumatori tedeschi misurato da Gfk e pubblicato stamani è sceso a 9,9 punti contro i 10,1 di agosto e contro il range di 10 e 10,3 del consenso.
Niente di drammatico, però, secondo l’istituto Gfk, in quanto il leggero peggioramento potrebbe essere legato alle crescenti tensioni geopolitiche in Estremo oriente e Medio oriente. “Non si può dire che il motore economico sia entrato in stallo, quest’anno i consumi privati potranno adempiere pienamente al loro ruolo di pilastro trainante della crescita”, è scritto nella nota di Gfk.
I mercati europei continuano a scambiare in territorio negativo, appesantiti anche dal rosso di Wall Street (-1,86% il Nasdaq e -1,28% il Dow Jones). L’indice Ftse Mib di Piazza Affari arretra del 2,05% a 21919 punti. In netto calo anche il Dax (-1,39%), il Cac40 (-2,19%), l’Ibex (-2,27%) e il Ftse100 di Londra (-1,88%).
Sul fronte valutario, l’euro sta guadagnando terreno nei confronti del dollaro dopo il dato deludente sul comparto manifatturiero americano, che ad agosto ha raggiunto i minimi da circa due anni. La stima preliminare dell’indice Pmi manifatturiero di Markit è, infatti, scesa ad agosto a 52,9, il minimo da ottobre 2013, dalla lettura finale di luglio a 53,8.
Le attese degli economisti erano per una lettura a 54. Un elemento che si aggiunge ai segnali di debolezza provenienti dalla Cina e che alimenta ulteriormente i dubbi su un rialzo dei tassi Usa a settembre. Tanto che nella giornata di oggi il cross euro/dollaro è arrivato fino a quota 1,1325 e ora scambia a 1,1319.