L’attenzione del governo resta incentrata sulla finanza pubblica come ha ribadito il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla presentazione del rapporto 2014 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica: “rimane al centro dell’attenzione del governo: l’Italia ha fatto e continua a fare i compiti a casa”.
In tre anni, ha precisato Padoan, “tra il 2011 e il 2013 ammonta a 67 miliardi il valore delle manovre” messe in atto dai governi che corrisponde a “4,3 punti di Pil”. Anche considerando il risultato elettorale, in Europa è giunto il momento di pensare ad un cambio delle politiche economiche dell’Unione. Se non c’è cambiamento il futuro vedrà una crescita lenta e una continua disoccupazione con condizioni socialmente difficili.
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Stando a quanto riportato da fonti presenti alla riunione, Padoan ha concordato con il ministro Mogherini sulla esigenza che il semestre italiano debba segnare un nuovo inizio in Europa e non una semplice transizione. Un risultato che potrebbe essere possibile per il cambio della Commissione che sarà scelta nei prossimi mesi, per il risultato del voto europeo, e per la crescente consapevolezza che se non accade nulla a livello di politiche economiche il futuro dell’Europa sarà segnato da crescita lenta e disoccupazione: una condizione socialmente difficile.
Il ministro si dice ottimista: “tutto questo può cambiare se cambiano le politiche economiche e sono convinto che sia più che maturo il momento nel quale crescita e occupazione siano messe in cima alle priorità. Ed è un dovere per il semestre italiano farlo. Per riuscirci, la discussione – ha avvertito Padoan – dovrà essere non ideologica ma concreta”.