Si riduce il credito all’economia reale. Le banche non sostengono famiglie e imprese, mentre continuano a dare credito alle pubbliche amministrazioni (comuni, provincie, regioni e stato). In particolare, il rapporto del Centro studi Unimpresa mostra come nel confronto tra il novembre del 2011 e lo stesso mese del 2012 il credito alle famiglie e alle imprese è diminuito del 3%, mentre quello alla pubblica amministrazione è aumentato dell0 0,16%.
► Pagamento obbligatorio entro trenta giorni per la Pubblica Amministrazione
In numeri, la diminuzione del credito concesso si è attestata intorno ai 50 miliardi di euro, nonostante l’ingente somma (circa 200 miliardi di euro) che le banche hanno ricevuto dalla BCE a tassi particolarmente favorevoli (tasso fisso dell’1% assicurato), la maggior parte dei quali sono stati investiti in titoli di Stato italiani.
► Italia, il 70% delle imprese ha problemi di liquidità
Di contro, i prestiti alla pubblica amministrazione sono aumentati di 3,1 miliardi. I finanziamenti alla pubblica amministrazione, sottolinea infatti il Centro Studi, sono cresciuti passando da quota 1.982,5 a 1.985,6 (+0,16%); quelli alle imprese sono crollati di 40,8 miliardi (-4,47%); mentre quelli alle famiglie sono diminuiti di 7,3 miliardi, scendendo da 618,5 a 611,1.
► Anche i prestiti sono in calo come i mutui
In particolare, sul versante famiglie, va registrata una stretta su tutti i tipi di finanziamento: credito al consumo (-3,8 miliardi, -6,06%), mutui (-1,1 miliardi, -0,33%), altri prestiti (-2,2 miliardi, -1,21%). Complessivamente, i prestiti alle imprese e alle famiglie sono scesi in picchiata di 48,2 miliardi, passando da 1.533,3 a 1.485,1 miliardi (-3,15%).