In Finmeccanica ora tocca a Mauro Moretti, dopo l’uscita di Alessandro Pansa che ha guidato la fase «più complicata» per l’insieme di «circostanze esterne e interne» cui si è fatto fronte nell’ultimo anno, un fine processo di riordino e risanamento amministrato in anni di economia in crisi.
E’ stato un 2013 «di straordinaria transizione» per il gruppo: un passaggio di consegne che l’amministratore delegato uscente ha voluto mettere in risalto in assemblea rivendicando «l’orgoglio» per il lavoro fatto e per i «benefici» che «in condizioni di continuità si potranno vedere nei prossimi 18-24 mesi» dopo il rinnovo del cda, l’ex numero uno delle Ferrovie Mauro Moretti ha avuto le deleghe di amministratore alla prima riunione del board.
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Si apre dunque anche l’attesa per la successione al vertice di Fs. Pansa, applaudito in assemblea, lascia mettendo in risalto «passione, trasparenza, coraggio» con cui sono stati affrontati «rilevantissimi problemi»: il gruppo ha gestito un «processo di ristrutturazione, riassetto e risanamento», ha avviato «un cambiamento molto consistente ed in un tempo breve».
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Finmeccanica «era una nave sulle secche», dice Pansa agli azionisti riferendosi al delicato momento in cui aveva preso le redini; oggi «è stata rimessa in grado di navigare in mare aperto», forse non «di correre per il nastro azzurro» ma sicuramente «di affrontare una competizione che in giro per il mondo si fa sempre più agguerrita». Gli occhi sono ora puntati sul passaggio di consegne, e su possibili cambi di strategia. A iniziare dal dossier aperto sul futuro del comparto trasporti.