L’accordo sul bilancio dell’America è stato finalmente raggiunto ma l’economia americana, pur essendosi allontanata dal precipizio, adesso, non trova sufficiente le misure previste in questo documento tampone. A bocciare il contenuto di questo accordo è il FMI stesso.
Per l’America, dicono gli analisti, si sta prefigurando un periodo di crisi molto simile a quello che ha attraversato l’Europa che invece adesso sembra arrivata alla fine del percorso di espiazione dei demeriti finanziari. L’Economist fa un parallelo tra l’America e l’Europa ma la domanda giusta è: perché questo accordo non è sufficiente? Soltanto risolvendo questo quesito si possono trovare la basi per la ripartenza americana.
L’accordo non basta perché è temporaneo e questo comporta che siano stati posticipati tutti i problemi seri. Nel breve termine, consideriamo anche due mesi, il compromesso che i Repubblicani e i Democratici hanno preso davanti al Congresso, potrebbe venire meno.
Tutti si sono concentrati molto sugli scambi: cosa concedere alla controparte per ottenere qualcosa che si era messo nel proprio programma, mentre è stato perso di vista l’obiettivo comune che è mettere sotto la campana di vetro della sicurezza, il sistema fiscale americano.
Nonostante la versione un po’ romanzata dell’accaduto, le perplessità restano e possono incidere sul sentiment degli investitori e quindi sui mercati.