E’ stata avviata la stagione delle dichiarazioni dei redditi e come tutti sapete le prima pagine dei modelli sono da dedicare ai dati anagrafici, ai quadri che s’intende compilare, alle dichiarazioni del 5 e dell’8 per mille e infine c’è un quadro dedicato alla composizione del nucleo famigliare del contribuente.
►Detassare i premi di produttività
In questo ultimo spazio si deve indicare sempre ogni componente della famiglia, prima il coniuge e poi i figli. Per questi ultimi e per il partner si può chiedere che sia considerato un “famigliare a carico”.
La validità della dichiarazione resa dipende dalla condizione patrimoniale della persona che si considera a carico. Una delucidazione in merito è arrivata dall’Agenzia delle Entrate grazie alla sollecitazione di un contribuente a Fisco Oggi.
In pratica è stato chiesto all’Erario quali sono i limiti reddituali per essere considerati famigliari a carico. In particolare l’interrogativo chiedeva se nel limite di 2840,51 euro dovessero essere considerati anche i redditi dominicali di terreni non affittati e soggetti ad IMU e poi il reddito catastale dell’abitazione principale.
►L’anagrafe si ma con la protezione dei dati
La legge prevede che possano essere considerati a carico i famigliari che hanno un reddito complessivo di 2840,51 euro. Nella soglia indicata rientrano anche le retribuzioni da parte di enti ed organismi internazionali, i redditi corrisposti dal Vaticano o da enti gestiti dalla Chiesa, i redditi da lavoro dipendente frontaliero, i redditi da lavoro autonomo, i redditi impresa e i redditi assoggettati ai regimi dei nuovi minimi. Rientrano nei redditi anche i fabbricati tassati con la cedolare secca.