Il debito bancario di categoria senior non dovrebbe essere a rischio default se una banca non superasse i test della Bce.
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È quanto emerge da un sondaggio fatto a gennaio da Fitch dal quale è emerso che il 69% degli investitori consultati ritiene che il debito senior non sarebbe a rischio insolvenza in un simile scenario di stress. Le motivazioni variano. Il 39% degli intervistati ritiene che ciò non accadrà perché il meccanismo di bail-in, che prevede la partecipazione degli obbligazionisti ai costi di salvataggio di una banca, non sarà operativo fino al 2016.
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Il restante 30% sostiene che le obbligazioni senior non saranno a rischio a meno di un ricorso al cosiddetto paracadute finanziario, o backstop, che sarà attivo nella fase transitoria di 10 anni e che porterà alla piena operatività del meccanismo di risoluzione vero e proprio. 31% degli intervistati presume che pure gli obbligazionisti senior saranno implicati nei costi di eventuali salvataggi bancari: il 22% sostiene che si preferirà un meccanismo di bail-in all’utilizzo di fondi pubblici e il restante 9% è del parere si farà ricorso ad altre formule come la “banca ponte” con un onere sugli obbligazionisti senior.
Fitch è convinta che le esigenze patrimoniali evidenziate dai test Bce saranno in primo luogo coperte con capitali privati. Le banche che non riusciranno a ricapitalizzarsi dovranno rivolgersi in primo luogo ai backstop nazionali, che secondo la nuova normativa Ue sugli aiuti di Stato potrebbero comportare costi per gli obbligazionisti junior.