È stato firmato il Protocollo d’intesa per il nuovo Fondo di garanzia per la casa che offre maggiori garanzie sul mutuo ipotecario fino ad un massimo del 50% della quota capitale, con alcune condizioni che adesso andiamo ad analizzare.
L’accesso al Fondo di garanzia è vincolato al rispetto di alcune condizioni: il mutuo non deve superare i 250 mila euro e deve essere stato richiesto per l’acquisto della prima casa, o per gli interventi di ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza energetica.
Il fondo è stato attivato con una dotazione finanziaria di 650 milioni di euro ed è probabile che attiverà la concessione di nuovi finanziamenti per un totale di 20 miliardi di euro. Il mercato immobiliare e quello creditizio si spera così che acquisiscano nuova linfa dopo la battuta d’arresto che dura da tantissimo tempo.
> In arrivo il Fondo di garanzia per la casa per l’accesso dei giovani ai mutui
Il nuovo fondo di garanzia è praticamente il vecchio Fondo Giovani Coppie che, nella vecchia forma è stato abolito ma è stato anche arricchito di nuove opportunità. Adesso infatti è rivolto alle coppie dove almeno uno dei due componenti non deve aver superato i 35 anni ma anche ai nuclei famigliari monogenitoriali con figli minori, ai giovani di età inferiore ai 35 anni che siano anche lavoratori atipici.
> Firmato il protocollo di intesa che rafforza il fondo per i mutui alle giovani coppie
Questo fondo serve infatti per chi, appartenendo alle suddette categorie, ha fatto una domanda di finanziamento per la l’acquisto di un’abitazione, a patto che il richiedente non sia già in possesso di un altro immobile ad uso abitativo, oppure abbia acquisito una basa per successione mortis causa.
L’erogazione del mutuo è chiaramente subordinata alla banca ma prevede anche l’applicazione di un tasso d’interesse calmierato con un TEG non superiore al TEGM, quindi con un tasso effettivo globale che non supera il tasso effettivo globale medio.
Una volta che la domanda di mutuo garantito è stata accettata dalla banca, entro 30 giorni l’istituto di credito deve erogare il servizio al richiedente e deve farlo attraverso uno struttura telematica predisposta dalla banca dal MEF e dal gestore del fondo. Soltanto a questo punto, quando è stata attivata la procedura, il richiedente può operare attraverso la banca la domanda di accesso al Fondo di garanzia.
Per conoscere le banche che hanno aderito al Protocollo si può consultare il sito della Consap, oppure quello dell’ABI.