La moneta unica europea continua a rimanere un catalizzatore di flussi di capitali in quanto nessun QE è stato messo in campo, il che significa che l’euro non può svalutare, a differenza di quello che (chi più, chi meno velatamente) stanno facendo altre divise. Per quanto concerne la Federal Reserve invece, il fatto di aver proseguito sulla strada maestra indicata a partire dalla prima riunione della Yellen ha portato a borse ancora sostenute, acquisti finanziati da vendite di dollaro americano, andando a segnare nuovi massimi storici assoluti a dispetto di tutti coloro che a partire da gennaio si aspettavano i cosiddetti sciacquoni. Noi di Dailyfx, e chi ci segue lo sa, non siamo mai stati pronti a considerare la partenza di discese come inversioni strutturali di tendenza, ma ora iniziamo ad avvicinarci ad un terreno a nostro parere minato: nel momento in cui gli acquisti a sostegno dell’economia dovessero scendere sotto i 30 miliardi/mese, potrebbero iniziare ad innescarsi dei meccanismi di protezione degli investimenti che potrebbero portare come conseguenze non soltanto prese di profitto, ma anche decisioni di posizionamenti short, una volta liquidato tutto il cavalcabile (e cavalcato). Iniziamo ad impostare questa chiave di lettura per le prossime settimane, rimanendo attaccati al concetto di presa di profitto senza la partenza di movimenti strutturali ribassisti fino a nuovo ordine.
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Tecnicamente la moneta unica europea risulta abbastanza confusa, con un time frame giornaliero che sembra restituire un quadro potenzialmente ribassista fino a quando rimarremo sotto area 1.37 ¼ ma che operativamente non ci aiuta. Se diamo uno sguardo a time frame relativi all’intraday, l’orario suggerisce potenziali tentativi di raggiungimento delle zone di resistenza, poste tra 1.36 ¼ e 1.3640, area all’interno della quale potrebbe essere possibile considerare eventuali acquisti di dollaro americano tenendo conto che un superamento rialzista di zona 1.3650 potrebbe lasciare spazio al tentativo di raggiungimento di 1.36 ¾. Nel caso di una partenza diretta a ribasso, l’area da curare a nostro parere prima di pensare a discese importanti risulta essere 1.3560, raggiungibile in caso di rottura ribassista di 1.3590.