Due sono le valute che stanno dominando la sessione odierna del FOREX: la sterlina britannica e il dollaro australiano.
La moneta della Gran Bretagna ha evidenziato un forte incremento rispetto alle altre divise principali dopo la pubblicazione di un positivo indice PMI. Nel mese di giugno l’indice PMI manifatturiero è salito a 57,5 punti dai 57,0 di maggio, superando le aspettative del consensus fissate a 56,8 punti e segnando il secondo livello più alto degli ultimi 40 mesi, spiega Il desk di Ig. A inviare concreti segnali positivi per l’economia UK è il sotto-indice relativo alla creazione di posti di lavoro che ha toccato un top degli ultimi 3 anni circa. Il buon stato di salute dell’economia britannica darà ulteriore conferma alle nuove strategie del governatore della Bank of England, Mark Carney, intenzionato a rialzare i tassi di interesse per fronteggiare i rischi della bolla finanziaria che si è creata nel settore immobiliare UK (soprattutto a Londra e nelle regioni del sud-est dell’Inghilterra). Crediamo che la BoE sarà la prima tra le banche centrali ad alzare il costo del denaro.
> La sterlina britannica mostra ancora poca volatilità
Anche il dollaro australiano ha mostrato i muscoli in giornata nonostante le dichiarazioni rilasciate dal presidente della RBA (Reserve Bank of Australia), Glenn Stevens, dopo il meeting del Consiglio Direttivo che ha lasciato per la decima volta consecutiva i tassi d’interesse al 2,50%. Secondo Stevens la forza del dollaro australiano è troppo elevata rispetto ai fondamentali e potrebbe condizionare la crescita delle attività economiche. Nonostante tali parole il mercato si aspettava dei commenti molto più “dovish” da parte del numero uno dell’istituto centrale di Sydney. Da inizio anno la divisa “aussie” ha guadagnato il 7,20% rispetto all’euro, il 6,70% rispetto al dollaro statunitense e il 2,60% rispetto allo yen giapponese.