In questi giorni molte aziende e soprattutto quelle quotate in borsa, sono tenute e presentare all’assemblea degli azionisti i bilanci riferiti al 2012 spiegando a quanto ammontano i dividendi, se ce ne sono, oppure motivando la situazione di crisi finanziaria.
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Ci sono aziende che hanno spartito con gli azionisti dividendi molto piccoli, ma comunque di buon auspicio per le attività economiche del 2013. Ci sono poi altre aziende, com’è il caso di Telecom, che al contrario hanno ridotto ancora il dividendo per gli azionisti.
Chiaramente non poteva star bene a tutti questa situazione e, per il caso di Telecom, è scoppiata la baraonda, in seguito alla decisione di un azionista di far mettere all’ordine del giorno della prossima all’assemblea, il voto di fiducia al management in carica.
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Marco Fossati è socio del gruppo Telecom del quale detiene il 4,9 per cento del capitale. Il prossimo appuntamento della società che lo vedrà protagonista, è l’assemblea del 17 aprile, quella in cui si dovrà approvare per l’appunto il bilancio del 2012. I problemi, però, sono già noti, visto che quest’anno il dividendo per gli azionisti è calato ancora arrivando a quota 2 centesimi per azione. Nel 2007 questo stesso dividendo era quattro volte più grande, prossimo agli 8 centesimi. Secondo Fossati, questa riduzione del valore delle azioni deve essere attribuita anche ad una cattiva gestione della società.