I cugini d’oltralpe rimangono in una situazione economica molto difficile, a causa della pesante flessione delle condizioni di sviluppo industriale a causa della crisi che imperversa nei settori economici occidentali.
> La disoccupazione in Francia continua a crescere
La Francia si affaccia al nuovo anno con un contesto economico ingarbugliato tra debole crescita e debito a livelli record dicono da Rbs bank. Dopo l’inatteso ritorno in negativo del Pil nel terzo trimestre del 2013, le indicazioni circa l’andamento dell’attività economica sono abbastanza contrastanti. Da un lato la produzione industriale ha ripreso vigore a novembre (+1,3% m/m), dall’altro gli indicatori anticipatori legati sempre alla manifattura non hanno convinto con il Pmi di dicembre sceso a 47 punti, livello più basso degli ultimi 7 mesi.
> La Francia si mette di traverso al libero scambio tra Usa e UE
La Banque de France, la banca centrale della Francia, lo scorso mese ha stimato un +0,5% del Pil nel quarto trimestre 2013 ritenendo probabile un rafforzamento dell’industria e un leggero aumento anche dell’attività nei servizi. Le stime del governo per quest’anno, recentemente riviste al ribasso, sono di una crescita economica nell’ordine dello 0,9 per cento quest’anno per poi accelerare con decisione nel 2015 segnando un +1,7%. Previsioni che secondo diversi economisti risultano ancora ottimistiche alla luce delle diffi coltà in cui versa il paese transalpino. A un anno e mezzo dalla sua ascesa all’Eliseo, il presidente francese Francois Hollande deve fare i conti con una disoccupazione al 10,9%. Nel discorso di inizio anno il leader socialista ha proposto alle imprese un “patto di responsabilità” volto proprio a migliorare le condizioni del mercato del lavoro offrendo sgravi fi scali alle aziende virtuose che assumeranno nuovi dipendenti.