Alekos Flambouraris, ministro greco che si occupa del coordinamento governativo, ha dichiarato che la Grecia lotta per la sopravvivenza e necessità di ogni singolo euro che è in circolazione.
Parole forti, che suonano come un appello per tutta la popolazione. Parole che, tuttavia, sono rivolte nello specifico ai greci che hanno depositato all’estero i propri soldi.
Stando alle stime più recenti pubblicate dalla stampa nazionale, i greci hanno condotto all’estero oltre 22 miliardi negli ultimi tre mesi e i depositi bancari nel paese sono, di conseguenza, scesi a circa 150 miliardi, un nuovo minimo da oltre dieci anni.
Atene prosegue intanto a essere incalzata dai falchi tedeschi. Il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, nell’ambito di una conferenza stampa, non le ha “mandate” di certo a dire e ha replicato così ad Atene:
La Grecia deve ottemperare alle condizioni previste dal “memorandum of understanding” se vuole incassare pagamenti di altri aiuti europei. Il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, è l’unico a pensare che non si sia perso tempo nelle trattative tra Atene e l’Eurogruppo.
Con quest’ultima battuta Schaeuble si è riferito alla replica di Varoufakis al presidente dell’Eurogruppo, Joeroen Dijsselbloem, che ieri aveva invitato l’esecutivo ellenico a non perdere tempo. La Grecia deve concludere con le istituzioni (cioè la troika: Ue, Bce e Fmi, nda) una chiusura soddisfacente del memorandum d’intesa, dopodichè verranno versati gli aiuti, ha aggiunto Schaeuble, prima di allora non accadrà nulla.
Intervenendo tramite conferenza telefonica al Senato italiano, anche il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha parlato della situazione di Atene:
Con la Grecia stiamo cercando di trovare un compromesso che consista nel rispettare il voto degli elettori greci. Quando un popolo propone un cambiamento, deve esserci un cambiamento.