Il comparto privato della Germania fa registrare una crescita ad un ritmo piuttosto elevato durante il mese di gennaio. Nel contempo, si rileva un leggero rallentamento della crescita del manifatturiero, il quale ha sollevato alcuni dubbi sulle prospettive della maggiore economia europea.
L’indice preliminare Pmi (Purchasing Managers’ Index), con cui Markit osserva l’andamento dei settori manifatturiero e dei servizi rappresentativi di oltre due terzi dell’economia, è salito a 52,6 a gennaio da una lettura finale di 52 a dicembre.
L’indice si posiziona al di sopra della soglia che separa l’espansione della crescita per il ventunesimo mese consecutivo pur essendo ben lontano dai livelli toccati a inizio dell’anno scorso.
L’indice relativo al comparto manifatturiero è arretrato leggermente a 51 da una lettura finale di 51,2 a dicembre, collocandosi sotto le stime di consensus Reuters per 51,7. Quello riferibile al terziario è salito a 52,7 dal 52,1 finale del mese scorso, posizionandosi sopra le stime per 52,5.
L’economia della zona euro ha avviato il 2015 meglio del previsto secondo i dati Pmi, diffusi il giorno dopo che la Banca centrale europea ha annunciato un piano di Qe nel tentativo di far salire l’inflazione, mentre a gennaio, le imprese in tutto il continente hanno ridotto i prezzi al ritmo più veloce degli ultimi cinque anni.
L’indice Pmi composito, il quale si basa sul sondaggio di migliaia di aziende ed è considarato un buon indicatore per la crescita, è salito ai massimi degli ultimi cinque mesi a 52,2 da 51,4 di dicembre, battendo le attese Reuters di 51,8. É il 19esimo mese consecutivo sopra la soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.
Le dichiarazioni di Rob Dobson, senior economist di Marki:
Ci stiamo spostando dai minimi della fine dello scorso anno, ma l’attuale tasso di crescita resta ancora moderato. L’indice Pmi flash manifattura di gennaio è salito a 51,0 da 50,6 di dicembre (in linea con le attese), mentre il Pmi flash servizi è passato a 52,3 da 51,6 di dicembre (attese 52,0).