In Italia non c’è lavoro per i giovani. E’ un dato di fatto che emerge dalla percentuale sempre crescente di giovani in età da lavoro che non trovano un’occupazione degna di questa nome: ormai sono poco meno della metà dei giovani in età lavorativa, il 40%, una percentuale molto simile a quella di altri paesi come il Portogallo, Cipro o Spagna, che condividono con l’Italia il perdurare della crisi economica.
Ma la crisi c’è anche in altri paesi, dove però, nonostante il periodo difficile, la percentuale di giovani senza lavoro è molto più bassa. Nello specifico parliamo di paesi quali la Francia, la Germania o la Svezia che, pur essendo in una situazione economica migliore di quella italiana, stanno avendo molti problemi legati ad una crisi che ha colpito l’Europa intera ma che hanno un tasso di disoccupazione giovanile nettamente inferiore a quello italiano.
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A questo, c’è da aggiungere che i giovani italiani, dato anche questo emerso da alcune ricerche dell’Ocse, sembrano essere più preparati e maggiormente skillati dei loro colleghi di altri paesi. Allora perché non trovano lavoro?
Una risposta prova a darla McKinsey, famosa multinazionale di consulenza direzionale. Dall’indagine risulta che in Francia la percentuale di disoccupati è del 25.6% e quella dei NEET del 12, percentuali che in Italia salgono rispettivamente al 41.6 e al 21%: il motivo del divario, secondo gli esperti, sta nel buon funzionamento degli stage, in un caso su tre gli stagisti vengono assunti, e in quella dei centri per l’impiego che assistono chi cerca lavoro in tutte le fasi, dalla scrittura del curriculum vitae alla gestione del colloquio di lavoro.
In Svezia, dove ci sarebbero gli studenti più svogliati d’Europa, lo stato mette a disposizione una serie di incentivi e di facilitazioni per gli studenti che li stimola a proseguire gli studi e, inoltre, ci sarebbe un sistema basato sulla meritocrazia (più studi e sei bravo, maggiore è la possibilità di trovare lavoro).
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La Germania è il fiore all’occhiello per l’occupazione giovanile: la percentuale dei giovani in età da lavoro è dell’8.5% e la maggior parte dei laureati, 9 su 10, trovano un posto di lavoro a soli sei mesi del conseguimento del titolo di studio. Ciò che funziona in Germani, secondo McKinsey, è il “dual education system“, ovevro un sistema di alternanza tra scuola e lavoro che garantisce, a seguito di un impegno reale da parte del giovane lavoratore, delle ottime possibilità di assunzione.