Una larga fetta dei lavoratori dipendenti italiani ha visto comparire un nuovo rigo nella busta paga del mese di maggio, la cui intestazione è “Credito mensile D.L. 66/2014” e che corrisponde ad una cifra di 80 euro.
E’ il Bonus Irpef predisposto da Matteo Renzi, che gli italiani interessati dal provvedimento riceveranno da adesso fino alla fine dell’anno (e forse anche nel 2015).
► Il bonus Irpef è arrivato in busta paga
Il Bonus Irpef ha causato una serie di polemiche e di discussioni che stentano a placarsi anche ora che gli 80 euro sono arrivati nella busta paga dei dipendenti che guadagnano meno di 1.500 euro al mese (più pensionati e cassaintegrati), soprattutto sul fatto che la cifra è piuttosto irrisoria se confrontata con le difficoltà economiche che stanno attraversando tante famiglie italiane.
► Bonus Irpef, la maggior parte degli italiani lo ha già speso
Ma c’è da dire che questa cifra è pari a quattro anni di aumento di stipendio come previsti dalla maggior parte dei contratti nazionali. A dirlo un’analisi della Cgia di Mestre che ha analizzato alcuni tra i principali rinnovi contrattuali firmati in questi ultimi anni:
Per i lavoratori dipendenti – ha dichiarato il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – con retribuzioni nette inferiori a 1.500 euro sono necessari mediamente 4 anni per beneficiare di un incremento di circa 80 euro delle rispettive buste paga. Importo, quest’ultimo, che, grazie al bonus Renzi, i lavoratori dipendenti con retribuzioni medio basse riceveranno in un colpo solo proprio in questi giorni.
La Cgia riporta anche alcuni esempi: negli ultimi quattro anni (2011-2015), un operaio metalmeccanico di terzo livello ha avuto un aumento complessivo di 91 euro, un impiegato di terzo livello del commercio di 88 euro e un muratore con un contratto di secondo livello 79 euro.