Da un anno a questa parte gli americani sono diventati i maggiori consumatori di vino al mondo, davanti a Francia e all’Italia, bevendo quasi 30 milioni di ettolitri. Un risultato importante nel Paese che con un quantitativo annuo vicino ai 30 milioni di ettolitri è uno dei maggiori esportatori per gli Usa.
Numeri importanti, soprattutto per l’Italia che – spiega la Coldiretti – è il principale fornitore straniero di vino degli Usa per un quantitativo di circa 2,4 milioni di ettolitri, superiore di 1 milione di ettolitri a quello dell’Australia, secondo paese di riferimento.
Basti pensare che il vino rappresenta il prodotto agroalimentare Made in Italy maggiormente esportato per un valore di 5,1 miliardi nel 2014: oltre il 20% è diretto verso gli Stati Uniti che lo scorso anno hanno acquistato bottiglie per 1,1 miliardi, il massimo di sempre.
Gli americani, in particolare, amano tra i toscani Chianti e Brunello di Montalcino e il piemontese Barolo; tra i bianchi il Pinot e il Prosecco. D’altra parte – dice la Coldiretti – le esportazioni sono determinanti per compensare il calo dei consumi interni di vino che sono scesi al minimo storico attorno ai 20 milioni di ettolitri, con un taglio del 19% dall’inizio della crisi nel 2008.
Anche per questo fa ben sperare gli addetti ai lavori l’apprezzamento del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per il vino ricevuto in dono dal premier italiano Matteo Renzi durante la visita alla Casa Bianca. Si tratta – conclude l’associazione degli agricoltori – di un segnale importante per la promozione del Made in Italy all’estero soprattutto in occasione dell’Expo che rappresenta una occasione unica per spingere le esportazioni agroalimentari italiane che hanno raggiunto nel 2014 il valore record di 34,3 miliardi di euro (+2,4%).