Va subito precisato che il mercato è rimasto chiuso in Giappone (ma i futures del Nikkei sono stati e restano scambiati) e la piazza di Londra quest’oggi non aprirà. Questo potrà, visto anche il lunedì non particolarmente ricco di release, portare ad una contenuta volatilità tipica ormai da alcuni mesi a questa parte di inizio settimana. Un’attenzione maggiore potrà essere attribuita invece alla pubblicazione dell’Indice ISM non manifatturiero degli Stati Uniti prevista per le 16, spiega Davide Marone di Dailyfx. Sarà invece settimana di banche centrali, a partire dalla Reserve Bank of Australia di questa notte a cui faranno seguito nei prossimi giorni importanti pubblicazione sul fronte oceanico, la Bank of England e naturalmente la Banca Centrale Europea nella giornata di giovedì con entrambi i versanti comunque strettamente interessati da notevoli altri dati macroeconomici. Dunque possiamo attenderci una buona volatilità sul mercato e, come ribadito, una forte reattività ai dati; d’obbligo perciò, tanto più per operatività di breve e intraday, conservare il calendario macroeconomico ben vicino ai propri monitor.
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EurUsd: la forza intrinseca dell’euro, o debolezza di dollaro americano se la si vuole leggere in questo modo, resta indubbia e la reazione dello scorso mercoledì dopo i dati sull’inflazione Eurozona ed in maniera emblematica dopo i dati di venerdì, lo hanno dimostrato inequivocabilmente. Ancora una volta dunque fortissime le vendite che non hanno però raggiunto la grande area di supporto a 1,3775/90 e poi i copiosi acquisti fino quasi ad area 1,39. La megapin candle sul daily è abbastanza esemplificativa di questa dinamica. Ieri sera si sono viste delle leggere aperture in gap ribassista con discese che sono arrivate a testare area 1,3865. Da qui lievi risalite che potranno nuovamente interessare i massimi a 1,3890 prima di eventuali nuove vendite in sostanziale tenuta dei livelli statici con un’attenzione specifica a tentativi di rottura che però potranno rivelarsi fallaci. 1,3850 il primo supporto in caso di cedimento sotto 1,3865, ma resta da privilegiare un’operatività in limit entry e dai target contenuti.