Numerose sono le tipologie di incentivi pubblici che ogni anno vengono erogate dallo Stato italiano a sostegno delle realtà imprenditoriali e industriali presenti nel Sud Italia. In gergo tecnico assumono infatti il nome di
- contratti di programma
- contratti di area
- patti territoriali
ma la loro sostanza è sempre quella di essere dei finanziamenti erogati per il sostegno degli investimenti nel Mezzogiorno, che hanno come fine quello di ridurre lo storico gap produttivo esistente tra realtà industriali del Meridione e le realtà industriali dell’Italia centro – settentrionale.
> Quasi 800 milioni di incentivi alle imprese per le nuove assunzioni fino al 2015
Uno studio recentemente condotto dalla Banca d’Italia ha analizzato l’entità di questi finanziamenti nel corso degli ultimi anni e gli effetti positivi che tali incentivi sono riusciti ad innescare nell’economia reale. Ad indagini effettuate, tuttavia, i risultati dello studio non sono stati molto entusiasmanti.
> In arrivo il Piano “Destinazione Italia” per attrarre gli investimenti esteri
La Banca d’Italia, servendosi dai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha infatti rilevato che tra il 2005 e il 2010 sono stati destinati alle imprese del Sud Italia un totale di 21,1 miliardi di euro contro i 17,3 erogati a vantaggio delle industrie del Nord. A fronte dell’arrivo di questi ingenti finanziamenti, tuttavia, le condizioni di sviluppo del Meridione non sembrano essere affatto migliorate, ovvero il beneficio apportato dagli aiuti non sembra essere stato proporzionale alle risorse impiegate.
Solo il 20% delle risorse erogate sarebbero state utilizzate per produrre nuovi investimenti nelle zone interessate, mentre il restante 80% sarebbe stato “disperso” secondo varie modalità o addirittura non utilizzato. Molto spesso, inoltre, la tecnica dei finanziamenti produce solo effetti di ripresa temporanea e non di lungo periodo, o contribuisce a deprimere le aree limitrofe.