Gli indici europei dovevano scontare la significativa discesa di Wall Street dopo la chiusura di ieri e hanno aperto in negativo , per rimanervi l’intera seduta. Stamattina era prevista la pubblicazione delle revisioni dei cpi di marzo in Germania e Spagna, che non hanno riservato sorprese. Su questo fronte i veri market movers li abbiamo il 29 e il 30 con l’uscita dei dati Flash di aprile. Una sorpresa negativa sarebbe presumibilmente sufficiente a indurre l’ECB all’azione. Ma i rincari di alcuni servizi causa festività pasquali lo rendono assai improbabile.
Le ultime ore hanno visto nuovi interventi da parte di vari membri ECB (Draghi, Constancio, Coeure, Weidmann, Praet) tutti più o meno volti a chiarire l’ECB-pensiero sul QE ed eventualmente a contenere la forza della divisa unica, senza successo fin qui spiega Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. Come osserva Deutsche Bank, ormai la retorica è quasi controproducente, nel senso che parlare di QE senza metterlo in pratica attira flussi di investimento in Europa (e quindi domanda di €) senza che, per contro, la base monetaria (e quindi l’offerta) aumenti.
E’ uscita anche la dichiarazione ufficiale di collaborazione tra ECB e BOE per promuovere supportare il mercato degli ABS. Ma dalla settimana scorsa il clima è assai cambiato e quindi l’impatto sul sentiment è stato modesto.
In US oggi era prevista la pubblicazione di un paio di dati:
** La Univ. of Michigan consumer confidence ha sorpreso in positivo (82.6 da prec 80 e vs attese per 81). Il recupero è evidente sia nella componente attese che in quella contingente. Presumibilmente un segnale dello svanire dell’effetto meteo.
** il PPI di marzo è uscito assai più alto delle stime (0.5 da prec -0.1 e vs attese per 0.1), a causa di un robusto balzo del settore servizi. Si tratta di un dato difficile da valutare a causa del cambio di metodologia occorso 3 mesi fa.