Un allineamento alle attese, non è stato particolarmente d’impatto sull’euro in quanto quest’ultimo continua a muoversi sulle aspettative di interventismo della BCE.
Non tanto in materia di TLTRO già annunciato, ma in relazione ad un eventuale Quantitative Easing, anche se ad ora tali aspettative appaiono ancora piuttosto morbide il che lascia pensare che sia più probabile che possa essere la Federal Reserve l’attore protagonista dell’eventuale deprezzamento della moneta unica spiega Davide Marone di Dailyfx. Come già detto, sul cambio Eurodollaro incomincia ad affacciarsi all’orizzonte un percorso di pricing dei differenziali di inflazione e di aspettative sui tassi.
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Non appare dunque un caso che la settimana che ci apprestiamo a vivere sui mercati sarà di impostazione potenzialmente dollaro-centrica, visti i rilevanti appuntamenti macro d’oltreoceano. E questa impostazione di pensiero, che mette in luce le possibili logiche con le quali i grandi flussi di liquidità vanno a muoversi, quand’anche è il momento di impostare scelte operative di trading, può rivelarsi di grande aiuto: dato un segnale operativo, naturalmente imprescindibile, sapere di muoversi in sintonia più generale con il mercato, non appare infatti cosa da poco.
Lo spettro che minaccioso avvinghia i mercati resta senz’altro quello più ampiamente geopolitico; emblematica infatti è stata la giornata vissuta sull’azionario durante la giornata di venerdì scorso, durante il quale il mercato azionario si muoveva come da logiche in senso di recupero e consolidamento per poi essere attraversato da una rapida quanto violenta ondata di vendite legate alla notizie di guerra provenienti dall’Ucraina.