L’ennesima crisi del Governo, con la staffetta Letta-Renzi, viene osservata soprattutto dai mercati che esaminano le mosse e, principalmente, le riforme del futuro premier. Lo sarà ancora di più visto che il passaggio potrebbe non essere veloce. L’incarico potrebbe slittare di qualche giorno viste le trattative, forse più prolungate, con gli alleati. Tuttavia venerdì scorso la Borsa ha dato chiari segnali. Piazza Affari ha risposto con gli acquisti salutando con ottimismo l’ennesimo cambio alla guida dell’esecutivo.
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Da non trascurare anche il miglioramento dell’outlook sull’Italia da parte di Moody’s. Gli indici, da tempo, non hanno trepidazioni preoccupanti e lo spread è ampiamente sotto controllo con la soglia che oscilla sui 200 punti. Quindi, in una settimana che, per l’Italia, non ha in programma aste ma che si conclude con il G20 a Sidney e passa attraverso l’Eurogruppo, i timori degli addetti ai lavori, sono rivolti al lungo periodo. Casomai il vero banco di prova su cui sarà valutato il Governo di Renzi, così come indica l’analisi di alcuni report citati da Bloomberg, è quello delle riforme. Un percorso che, tuttavia, non è senza ostacoli.
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Il «cambio di leadership sarà probabilmente positivo per l’Italia» dal momento che Renzi sembra «più proattivo sulle riforme economiche e istituzionali», precisa Nomura che consiglia di «stare lunghi» (cioè acquistare) sui nostri Btp. Più cauti sono, invece, da Ig: «Il mercato, nel brevissimo termine, potrebbe anche apprezzare il passaggio del testimone», dicono sostenendo che, «tuttavia, la mancanza di un consenso popolare potrebbe costituire un elemento di debolezza per il governo nel medio-lungo termine».