Moda e Made in Italy sono un’accoppiata storica. I settori di moda e tessile hanno contribuito con ben 52,4 miliardi di fatturato ai conti nazionali del 2014 (+3,3% annuo), in virtù di un export che rappresenta un punto di forza (28,5 miliardi, +3,9% sul 2013).
Dati confermati anche nel primo semestre di quest’anno, con il volume d’affari stimato ancora in crescita del 2,8% e l’export che corre di altri tre punti percentuali. Valori importanti che – come accade altrove nell’industria tricolore – faticano a diventare nuova occupazione. I 411mila occupati del settore dell’anno scorso sono scesi sul 2013, così come accaduto per le imprese: ne risultano 780 in meno.
Quanto si guadagna nel settore? In vista della Settimana della Moda milanese di fine mese (22-29 settembre), un portale specializzato in gestione delle risorse umane ha analizzato gli stipendi dei lavoratori distinguendo i due comparti di Tessile, Abbigliamento e Accessori da una parte e Moda e Lusso dall’altra. Ne emerge un divario medio di retribuzione annua lorda (RAL) da circa 2.500 euro. Nel complesso, la media nazionale è di 28.653 euro.
Se si guarda a un raffronto con gli altri comparti, gli assegni della Moda sono al 23esimo posto dei 34 settori merceologici analizzati, quelli del Tessile scendono al 27esimo. In cima alla graduatoria, consultabile con il report completo, c’è la farmaceutica con 41.357 euro di RAL e in coda hotel e ristorazione con 23.065 euro. Rispetto alla media nazionale, i dirigenti di Moda e Lusso sono tra i più pagati: si issano al secondo posto generale con oltre 119mila euro, scavalcati dai soli dirigenti del comparto assicurativo. Va peggio agli altri dipendenti del settore: i quadri sono 11esimi tra i loro pari grado degli altri settori, gli impiegati 16esimi e gli operai 21esimi. Se alla parte fissa di retribuzione si unisce anche quella variabile (RGA: retribuzione globale annua), la stima dell’assegno dei dirigenti della Moda arriva oltre 135mila euro