Il mattone italiano attrae sempre di più i compratori stranieri, capeggiati dai tedeschi che nel 2013 hanno rappresentato il 43% di tutti gli acquirenti esteri di case italiane.
I clienti russi, in aumento costante e progressivo, sono arrivati a coprire una quota pari al 14% di questo mercato , raggiungendo la stessa percentuale degli inglesi, che sono comunque calati rispetto al 38% segnato nel 2005. I russi, che hanno “occupato“ intere aree della Sardegna e della Toscana (con particolare predilezione per la Versilia) puntano ora su immobili di prestigio situati tra il lago di Como e Venezia,ambiti anche da un numero crescente di neo-compratori asiatici guidati da avanguardie indiane ed indonesiane.
► Investire bene comprando a prezzi più bassi
Rispetto al 2005, anno di inizio dei questo tipo di rilevamento, il numero di acquirenti esteri di case italiane è salito del 70%, contemporaneamente all’incremento delle somme investite, che si sono più che triplicate in otto anni, fino a toccare gli attuali 2,5 miliardi di euro.
Dopo il boom della Toscana, destinazione che dal 2005 ad oggi ha perduto più della a metà degli acquirenti (scendendo dal 30% al 17%), sono ora la Puglia e le Marche ad assorbire le percentuali più rilevanti di investitori o acquirenti stranieri accaparrandosi rispettivamente il 21% ed il 13% degli acquisti. Sempre nel periodo dal 2005 ad oggi l’investimento medio è cresciuto passato da 240.000 a 500.000 euro, a cui vanno spesso aggiunti costi di ristrutturazione.
Un budget destinato ad aumentare nei prossimi anni perché l’Italia viene ormai considerata da questa fascia di clientela allo stesso livello delle raffinate campagne inglesi.