In questi giorni si è concretizzata una doppia operazione riguardante l’istituto di credito Goldman Sachs. In poco tempo, infatti, la banca ha acquistato una piattaforma online di depositi e ha ceduto il business connesso alle miniere di carbone in Colombia. Una materia prima, quest’ultima, che sembra essere sull’orlo del declino.
La banca d’affari Usa statunitense ha comprato da General Electric una piattaforma di depositi online di Ge Capital Bank del valore di circa 16 miliardi di dollari (la piattaforma include 8 miliardi di dollari di depositi e 8 miliardi di certificati di deposito comprati tramite attività di brokeraggio).
Non si sa quanto la banca d’affari abbia pagato questa piattaforma ma, come ha sottolineato il tesoriere, Liz Beshel Robinson, l’acquisizione rappresenta “un nuovo canale di finanziamento” per Gs Bank, la divisione commerciale di Goldman Sachs dal momento che la diversificazione dei fondi “è un obiettivo chiave” dell’istituto finanziario che finora si è concentrato su grandi clienti istituzionali e privati con ampie disponibilità.
Al contempo Goldman Sachs ha ceduto per poco meno di 10 milioni di dollari a Murray Energy il business legato alle miniere di carbone in Colombia. L’operazione segna l’uscita del colosso bancario americano dalle attività del carbone e l’espansione internazionale della statunitense Murray.
Goldman Sachs ha investito oltre 600 milioni di dollari nel business Colombia Natural Resources, senza tuttavia riuscire a registrare utili. Di recente le stesse autorità statunitensi hanno esortato le banche a ridurre la loro esposizione alle materie prime, citando anche i rischi legati alle esplosioni. A Wall Street al momento il titolo Goldman Sachs sale dello 0,60% a quota 201,95 dollari.