Il Parlamento europeo si muove contro Google. Oggi, è stata votata con netta maggioranza una risoluzione non vincolante in cui si richiede la separazione tra servizi di ricerca online e altri servizi commerciali.
Qualora la richiesta dovesse esssere applicata, il modello economico del colosso del web che attraverso la ricerca gratuita ottiene informazioni cruciali sui suoi utenti e che poi utilizza per i servizi di pubblicità e marketing online da cui deriva la gran parte dei suoi profitti, andrebbe seriamente in difficoltà.
L’iniziative del Parlamento, tuttavia, va contro la Commissione Ue, alla quale spetta il compito di decidere come procedere. Il commissario all’economia digitale Guenther Oettinger si è dichiarato contrario alla separazione:
Non credo sia la soluzione migliore. La risoluzione del Parlamento è un parere importante, ma più che di separazione di attività parlerei di applicazione coerente del diritto sulla concorrenza. È importante notare che l’applicazione della legge dell’antitrust Ue deve restare indipendente dalla politica. Inoltre è obbligo della Commissione rispettare i diritti di tutte le parti e restare neutrale e giusta: questi sono valori cruciali della legge sulla Concorrenza. Credo che l’indagine dell’Antitrust debba restare limitata a ciò che possono essere chiaramente identificate come questioni che riguardano la concorrenza. Ho già parlato al Parlamento europeo ed ho detto che per portare avanti questa indagine ha bisogno di tempo per formare il proprio punto di vista e decidere i passi successivi.
A votare per la risoluzione sono stati 384 eurodeputati con 174 voti contrari e 56 astenuti. Alla Commissione viene chiesto di considerare di fare proposte per la separazione dei motori di ricerca da altri servizi commerciali. L’Esecutivo Ue sta vagliando da tempo la legalità di alcuni servizi di marketing offerti da Google e che sono considerati dannosi per la concorrenza.