Il bonus in busta paga diventerà strutturale, come promesso da Renzi, a partire dal prossimo anno, attraverso un intervento nella Legge di Stabilità. Previsti 240 milioni di risparmi dai Ministeri, incluso il governo, ma servirà un altro decreto. Dalla lotta all’evasione 2 miliardi in più nel 2015
È arrivato il decreto per ridurre l’Irpef nel 2014. Lo sconto si attesta a 640 euro, 80 al mese fino a dicembre, per i contribuenti con reddito fino a 24.000 euro. Rimangono fuori dal provvedimento, come spiegato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, gli incapienti per cui così come per i pensionati e le partite Iva, c’è in ogni caso l’impegno a trovare risorse in futuro. Da 24.000 a 26.000 euro il bonus decresce fino a zero.
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“In attesa dell’intervento strutturale da attuare con la legge di stabilità per l’anno 2015”, al fine di “ridurre nell’immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro” per i redditi sopra gli 8mila euro della no tax area e fino a 24mila euro arriva il bonus promesso. Quest’ultimo è “rapportato al periodo di lavoro nell’anno” e si utilizza “solo per il periodo di imposta 2014”. Nel 2015, il calo dell’Irpef non parte da zero. Ci sarà un fondo-portafogli, volto a aiuti per i lavoratori dipendenti, in cui il decreto appena approvato ha introdotto gli effetti ‘strutturali’ dei tagli adottati. Prevede 2,7 miliardi per il 2015, 4,7 per il 2016, 4,1 per il 2017 e 2 a decorrere dal 2018: in totale 13,6 miliardi.
Tra le voci di copertura sono previsti tagli per 240 milioni di euro, invece dei precedenti 200, che saranno divisi fra i Ministeri e, adesso, anche la Presidenza del Consiglio, prima esclusa. Le voci di spesa da ridurre vanno individuate con decreto del Presidente del consiglio entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto.