Grecia, Eurogruppo studia primo passo per il prestito ponte

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A seguito del voto nella notte del Parlamento greco al primo pacchetto di riforme, i ministri delle Finanze dei 19 Paesi dell’Eurozona si sono riuniti in mattinata in teleconferenza alle ore dieci. Devono considerare se ci sono i requisiti concordati da Atene con Bruxelles per il terzo pacchetto di aiuti.

Dopo il via libera del Parlamento di Atene alle 4 riforme previste dall’accordo concordato con l’Europa, i ministri discuteranno innanzitutto del prestito ponte da 7 miliardi per i pagamenti più immediati; un prestito urgente che dovrà però essere discusso e approvato a maggioranza anche dai 9 Paesi che non fanno parte della moneta unica.

I ministri dell’economia delle finanze della zona euro dovranno ora studiare quello che è a tutti gli effetti l’esito del voto parlamentare e decidere se rispetta l’impegno preso da Atene e, pertanto, se ci sono le condizioni favorevoli per iniziare ad elargire il terzo programma di assistenza finanziaria alla Grecia. Contemporaneamente i 19 Paesi dell’area euro valuteranno la proposta presentata dalla Commissione per la concessione immediata alla Grecia del prestito ponte per un periodo massimo di tre mesi, proveniente dall’Esm, il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria, il fondo già utilizzato per i salvataggi di Portogallo e Grecia. Il via libera dovrebbe avvenire entro venerdi’ con una procedura scritta, che non richiede la riunione dei 28 ministri ma solo l’accordo degli sherpa del Comitato economico e finanziario.

Malgrado i parlamentari frondisti di Syriza, inclusi l’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis e il presidente del parlamento Zoe Constantopoulou, il programma proposto da Tsipras è passato con 229 voti a favore, 64 “no” e 6 astenuti. I punti cruciali del pacchetto di misure approvato riguardano l’addio alle agevolazioni fiscali per le isole, la riforma previdenziale con lo stop nel 2022 alle pensioni anticipate e l’incremento dell’Iva su pasta, pane e latte.

 

 

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