Sono stati necessari cinque anni di crisi nera e di profonde sofferenze, ma finalmente la Grecia è fuori dalla recessione. Il Prodotto interno lordo del Paese, come certificato dall’Unione europea, crescerà dello 0,6% nel 2014 ed è già tornato con il segno più durante il secondo semestre.
Sio tratta di cifre molto esigue in confronto al 25% lasciat sul terreno a partire dal 2008, tuttavia si tratta del primo mattone di una ripresa che si prospetta abbastanza sostenuta: durante il prossimo anno, come fa sapere Bruxelles, il dato sarà positivo del 2,9% e l’anno successivo del 3,7%, ben al di sopra della media europea.
Le buone notizie, però, non nascondono il clima generale di preoccupazione. Nel Paese ellenico il grado di disoccupazione rimane stabile al 26% e la popolazione ha perduto circa il 30% del suo ptoere d’acquisto. Tuttavia i dati provenienti dall’Ue testimoniano che vi è stato un cambio di rotta su diversi aspetti. La comparazione tra debito e Pil, dopo aver sfiorato durante l’anno il picco del 175%, calerà il prossimo anno al 168%, mentre il rapporto deficit pil dopo il -0,1% di quest’anno sarà positivo dell’1,6% nel 2015.
Così gli esperti:
La ripresa ellenica arriva dopo un lustro di provvedimenti lacrime e sangue. Ue, Bce e Fmi hanno garantito al paese 240 miliardi di euro di prestiti (con gli interessi bassissimi e congelati fino al 2020) in cambio di riforme che hanno tagliato del 30% gli stipendi del settore pubblico, riorganizzato la pubblica amministrazione e il sistema fiscale e liberalizzato diverse professioni. La Troika ha in corso in questi giorni l’ultima ispezione prima di girare ad Atene l’ultima tranche di aiuti. Il Governo (per motivi elettorali) vorrebbe cavalcare l’addio alla recessione anticipando a fine anno l’uscita dal commissariamento internazionale. La strada però è in salita visto che nei giorni scorso, appena è balenata questa ipotesi, i tassi sui decennali ellenici sono tornati oltre il 9%. “Noi comunque aiuteremo la Grecia a uscire in modo ordinato dal programma”, ha assicurato il Commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici.