La situazione della Grecia è sempre più difficile. I soldi nelle casse dello Stato stanno per esaurirsi, e il paese rischia di non essere in grado di onorare il prossimo pagamento al Fondo monetario internazionale, in scadenza a inizio maggio, mentre le trattative con l’Ue procedono a stento.
Venerdì a Riga si riunisce l’Eurogruppo, ma sono in pochi a scommettere su una svolta decisiva.
I mercati preferiscono, invece, affidarsi alla Bce che continua a iniettare liquidità sui mercati con l’effetto che ieri – per la prima volta – l’Euribor a tre mesi è passato in negativo: è il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali e che viene preso come riferimento per indicizzare i mutui. Prosegue anche il calo dell’euro che passa di mano a 1,0733 contro il dollaro. A livello macroeconomica si guarda soprattutto all’Italia con i dati sull’industria che – per il mese di febbraio – evidenziano segnali di ripresa, mentre le vendite al dettaglio a febbraio scendono rispetto a gennaio. Ad aprile la fiducia dei consumatori nell’Eurozona è calata dopo aver toccato il massimo degli ultimi 8 anni il mese scorso. Negli Usa, intanto, la domanda settimanale di mutui sale del 2,3%.
A Milano, Piazza Affari ha chiuso in rialzo dello 0,32%, Parigi in rialzo dello 0,36%, mentre Londra ha ceduto lo 0,49% e Francoforte lo 0,6%. Lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni, è stabile in area a 130 punti base con i titoli italiani che sono scambiati sul mercato secondario con un tasso dell’1,4%. Debole Wall Street: il Dow Jones cale dello 0,2% come l’S&P 500, mentre il Nasdaq arretra dello 0,3%.
In mattinata la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo sopra quota 20 mila punti. L’indice Nikkei ha terminato la seduta con un guadagno dell’1,13% a 20.133,90 punti. A sostenere gli acquisti è stato il dato sulla bilancia commerciale nipponica tornata in surplus dopo tre anni, grazie al calo dei prezzi del petrolio. A marzo l’export giapponese avanza dell’8,5% e l’import cede del 14,5%, il calo più forte dal novembre 2009. Torna l’avanzo commerciale che si attesta a 229,3 miliardi di yen (1,9 miliardi di dollari).